BIRDGARDENING – BIRDWATCHING IN GIARDINO
Il birdwatching può essere praticato anche “in senso contrario”. Invece di avvicinarci agli uccelli per poterli osservare, possiamo cercare di fare in modo che gli uccelli si avvicino a noi. Naturalmente non è possibile raggiungere questo obiettivo con tutte le specie. Ma chi possiede un giardino, grande o piccolo non ha importanza, o anche un semplice balcone cittadino, può cercare con opportuni accorgimenti di fare in modo che gli uccelli trovino interesse a frequentarli.
Si tratta di installare mangiatoie e nidi artificiali e di mettere a dimora piante –soprattutto arbusti- in grado di attrarre specie frugivore –in inverno lo sono quasi tutte- con la loro produzione di bacche.
Le specie che meglio rispondono a queste installazioni sono i passeri, le cince (cinciarella e cinciallegra in primo luogo), il pettirosso, i fringillidi come cardellino e verdone, per chi abita in campagna addirittura il picchio rosso maggiore.
Le mangiatoie sono naturalmente più frequentate in inverno, quando è più difficile per i piccoli uccelli trovare il cibo necessario a sopravvivere nelle rigide notti invernali (un pettirosso ad esempio può consumare in una sola notte il 10% del proprio peso corporeo per potersi ritrovare vivo la mattina successiva), ed è proprio all’avvicinarsi di questa stagione che vanno attivate, per poi sospendere i rifornimenti ai primi timidi segnali della successiva primavera.
I nidi artificiali sono invece estremamente utili per fornire luoghi di nidificazione a numerose specie che soprattutto nei quartieri cittadini di recente costruzione e nelle zone rurali dove i vecchi alberi sono stati ormai da tempo sapientemente sterminati hanno difficoltà a trovarne di utilizzabili. Nidi con strutture e fogge appositamente studiate possono invece consentire la nidificazione di specie poco comuni e consentirne una più sicura sopravvivenza. I nidi artificiali possono essere installati nel proprio giardino o anche su alberi di vicini e conoscenti, naturalmente previo il loro consenso. Ci sono anche specie che non disdegnano di nidificare sui balconi cittadini: tra queste il pigliamosche, la tortora dal collare, il merlo e addirittura il cardellino, che un anno nidificò su una thuja posta su un balconcino dell’appartamento dove abitavo.
Chi possiede un giardino può mettervi a dimora piccoli o grandi arbusti produttori di bacche appetite dagli uccelli: si fornirà una fonte supplementare di cibo, particolarmente utile nel periodo invernale, e li si farà avvicinare alle finestre di casa, per poterli osservare con comodità. Tra le specie spontanee adatte a questo scopo possiamo ricordare il biancospino, alcuni viburni, il crespino, il sorbo, mentre tra le specie esotiche ornamentali la callicarpa e molte specie asiatiche e nordamericane del genere Viburnus.
LE PIANTE PIU’ ADATTE
Le piante più adatte per realizzare un giardino per uccelli sono naturalmente quelle che producono frutti commestibili e che forniscono riparo dai predatori e supporto per i nidi. Lo spazio a disposizione per realizzare un giardino purtroppo non è di solito particolarmente ampio: vanno quindi scelte piante che, pur possedendo le caratteristiche elencate, non raggiungano dimensioni troppo grandi. E soprattutto vanno scelte piante le cui cure colturali non si rivelino troppo impegnative.
Di seguito trovate descritte alcune specie particolarmente adatte alla realizzazione del giardino che ci interessa. Si tratta per la maggior parte di piante di origine non europea. Andrebbero naturalmente preferite le specie indigene; non sono però molte quelle che si adattano a vivere in spazi ristretti continuando a fruttificare in abbondanza. Non va poi scordata la valenza estetica propria di un giardino: più è bello, pur rimanendo produttivo per gli uccelli, più verrà apprezzato anche dai famigliari meno portati al birdwatching e più verrà copiato dai vicini di casa –provare per credere-, con indubbio vantaggio per i nostri amici pennuti.
Corbezzolo fiori
Il corbezzolo è una tipica pianta della macchia mediterranea. Si adatta molto bene anche al clima novarese: a Olengo ad esempio fiorisce e fruttifica senza troppi problemi. E’ una pianta sempreverde estremamente elegante, e quindi particolarmente adatta ai giardini cittadini. Fiorisce in autunno, a ottobre-novembre. I suoi fiori, riuniti in grappoli bianchi e dalla caratteristica forma a oriolo, sono ricchissimi di nettare (in Sardegna producono un pregiatissimo miele di corbezzolo) e, oltre alle api, attraggono particolarmente i bombi. E’un veropiacere nelle soleggiate giornate autunnali osservare l’indaffarato via vai di questi caratteristici insetti.
Fiori di Corbezzolo (Arbutus unedo)
Corbezzolo frutti
I frutti del corbezzolo, rossi e rugosi, maturano contemporaneamente allo sbocciare dei fiori, un anno dopo essere stati fecondati. La pianta in questo periodo assume un aspetto meraviglioso: nel fogliame verde brillante spiccano il bianco dei fiori e il rosso dei frutti. Per questa sua caratteristica nell’ottocento divenne il simbolo del Risorgimento italiano. I frutti maturi sono poco consistenti, pastosi, di sapore dolciastro (sono commestibili, ma attenzione a non mangiarne molti) e cadono velocemente a terra. Sono ricercati soprattutto dai merli, che li trovano rovistando come da loro abitudine tra le foglie cadute a terra.
Frutti di Corbezzolo (Arbutus unedo)
Aronia arbutifolia ‘Brilliant’
Le aronie sono belle piante cespugliose imparentate con Peri e Sorbi, con fiori bianchi in primavera e frutti rossi o neri in tarda estate-autunno, assai ricercati dagli uccelli. Aronia arbutifolia ‘Brilliant’ è originaria dell’America Settentrionale ed è stata selezionata a scopo ornamentale per i suoi frutti rosso brillante e per la sua colorazione invernale. A Novara si adatta perfettamente (non tollera molto il calcare, ma nei terreni novaresi questo manca sempre) e date le dimensioni, è adattissima ai piccoli giardini. Gli uccelli vanno matti per i suoi frutti: sono tra i primi a sparire dai rami, soprattutto ad opera dei merli.
Aronia arbutifolia “Brilliant”
Callicarpa giraldiana
Le callicarpe appartengono alla famiglia delle Verbenacee. Sono piante a portamento cespuglioso originarie dell’Estremo oriente. Praticamente sconosciute nei giardini italiani sino a una decina d’anni fa, sono ora piuttosto utilizzate anche in molti giardini pubblici. Callicarpa giraldiana è originaria della Cina. Produce in estate una bella fioritura rosa-lilla cui seguono in autunno i bellissimi frutti viola chiaro. Nonostante il colore, non ordinario per i frutti selvatici delle nostre zone, gli uccelli apprendono velocissimamente a cibarsene (evidentemente sono molto buone!): in pochi giorni i cespugli da splendidi che erano ritornano ad essere desolatamente anonimi.
Cornus officinalis
Appartiene alla vastissima famiglia delle Cornacee. Cornus officinalis è originario di Giappone e Corea. A sviluppo completo diviene un piccolo albero o una grande arbusto. La corteccia si squama in modo estremamente ornamentale, come ornamentale è l’abbondante fioritura gialla, che inizia a febbraio-marzo, sui rami ancora privi di foglie. I frutti assomigliano a piccole olive allungate, di colore rosso brillante, e sono particolarmente apprezzati da merli e tordi. Maturano più tardi di quelli del suo omologo europeo Cornus mas (Corniolo), e quindi le due piante potrebbero essere utilmente abbinate per prolungare le disponibilità alimentari del giardino per uccelli.
Cornus officinalis
Cotoneaster lacteus
Al genere Cotoneaster si stima appartengano circa 400 specie, per la maggior parte molto adatte anche a piccoli giardini. Cotoneaster lacteus é originario della Cina. E’sempreverde e ha foglie ovali abbastanza grandi, tomentose nella pagina inferiore. Produce una abbondante quantità di frutti rossi, piuttosto piccoli ma riuniti in infruttescenze molto vistose. I frutti rimangono sulla pianta per molto tempo e vengono utilizzati dagli uccelli, turdidi soprattutto, solamente quando le altre risorse alimentari evidentemente più gradite sono ormai esaurite.
Cotoneaster lacteus
Euonymus europeaus
E’ chiamato anche Berretta da prete per la particolare forma dei suoi frutti. Può preentarsi come esile alberello o come arbusto, ed è diffuso in tutta Europa, novarese compreso. I fiori sono quasi insignificanti, mentre i frutti sono caratteristici e molto vistosi, di colore rosa vivo, divisi in quattro segmenti che a maturazione si aprono mettendo in bella mostra i semi, rivestiti da una protezione carnosa di color arancione. Il fogliame in autunno assume colorazioni spettacolari :è certamente una pianta adatta anche ai piccoli giardini.
Euonymus europeaus ‘ Red cascade’
E’ una varietà ornamentale della forma selvatica europea, scelta per la particolare abbondanza della sua fruttificazione e per la bellezza della sua colorazione autunnale.
Gli uccelli apprezzano notevolmente i frutti tanto della specie selvatica quanto delle sue varietà ornamentali. Soprattuto nei mesi di novembre e dicembre Merli, Tordi, Pettirossi e Capinere ingeriscono i semi arancioni interi, per poi espellerli con le feci e quindi disseminare la pianta, mentre Cince e Codibugnoli becchettano la parte carnosa dei semi sino a lasciarli completamente ripuliti.
Euonymus europaeus “Red cascade”
Ilex aquifolium
L’agrifoglio é un grande arbusto o un piccolo albero tipico dei boschi di collina e montagna dell’Europa centrale e meridionale. E’ anche una pianta di cui esistono innumerevoli varietà ornamentali, utilizzatissime dai nostri vivaisti nella realizzazione di giardini privati e condominiali.
L’agrifoglio é specie dioica : esistono cioè individui con soli fiori femminili (che poi produrranno i frutti) e individui con soli fiori maschili, che non producono frutti ma la cui presenza è indispensabile per la fecondazione. I frutti rossi maturano in autunno, e sono particolarmente apprezzati da Merli e Tordi, che li inghiottono interi per poi diffonderne i semi con i loro escrementi.
Ilex aquifolium ‘Amber’
Numerose varietà di agrifoglio sono state selezionate per la particolare colorazione dei loro frutti. ‘Amber’ è stata individuata nel 1955 e produce frutti di colore giallo-bronzo, molto ornamentali.
Gli uccelli selvatici sono attratti soprattutto dai frutti di colore rosso : quelli di questa varietà rimangono molto a lungo intoccati sulla pianta.
Ilex aquifolium ‘Fructu aurantiaca’
Anche questa varietà é stata selezionata per il colore dei suoi frutti : arancione invece che rossa.
L’agrifoglio é una vera dispensa alimentare per gli uccelli frugivori : i suoi frutti sono disponibili da ottobre a giugno-luglio, pure se livelli massimi di consumo vengono raggiunti in dicembre e gennaio. A cibarsene sono soprattutto Merli, Tordi, Cesene, ma anche Pettirossi, Capinere e Colombacci.
Ilex aquifolium “Fructu aurantiaca”
Ilex aquifolium ‘Fructu luteo’
E’ la varietà di agrifoglio a frutto giallo. Anche questa varietà, pur particolarmente ornamentale, non é granchè appprezzata dagli uccelli selvatici, e mantiene quindi le bacche anche sino all’inizio dell’estate.
Ilex aquifolium “Fructu luteo”
Ilex verticillata
Diversamente dall’Agrifoglio, Ilex verticillata è un arbusto a foglie caduche, originario del Nordamerica orientale. Non sopporta i terreni calcarei ed è piuttosto esigente quanto a fabbisogno idrico. In estate va quindi irrigato. Produce bacche di colore rosso vivo, assai apprezzate dagli uccelli, in particolare dai merli. Questa specie viene coltivata per la produzione di rami invernali recisi, letteralmente incrostati di bacche rosse, ormai molto diffusi anche nei negozi di fiori novaresi. Proprio i merli sono i maggiori “nemici” di queste coltivazioni: sono tanto ghiotti di questi frutti da costringere i produttori a proteggere il loro raccolto con reti “antimerlo”.
Malus ‘Red sentinel’
I meli ornamentali sono preziosissime piante da giardino. In primavera presentano una fioritura incredibilmente vistosa ed elegante, che attrae stuoli di insetti impollinatori, e in autunno portano a maturazione una grande quantità di frutti assai appetiti da moltissime specie di uccelli. Esistono innumerevoli varietà di meli ornamentali; una delle più adatte per un giardino per uccelli è la ‘Red Sentinel’, dal portamento piuttosto colonnare e dalla ricca produzione di frutti, piccole mele rosso vivo che rimangono a lungo sulla pianta senza essere danneggiate dai rigori climatici e assai apprezzate, da gennaio in avanti, da Cince, Pettirossi, Capinere e Merli.
Malus ‘Adirondack’
E’ un melo ornamentale a portamento compatto e verticale. Le sue piccole dimensioni e la crescita lenta lo rendono particolarmente adatto anche a piccoli giardini. Come quasi tutte le varietà ornamentali di Malus è molto rustico e resistente alle malattie I fiori, che appaiono rosso porpora quando sono in boccio, divengono completamente bianchi alla schiusura. I frutti sono piccole meline rosse, appetite dagli uccelli solo a inverno inoltrato: ornano perciò a lungo la pianta e il giardino.
Nandina domestica
E’ una specie originaria della Cina centrale e del Giappone; viene anche chiamata ‘bambù sacro’ per una certa somiglianza con questa pianta. In realtà è imparentata con il nostro Crespino (Berberis vulgaris). E’ sempreverde e assume a maturità l’aspetto di un cespuglio molto fitto alto sino a un metro e mezzo, di grande valenza ornamentale in qualsiasi stagione dell’anno. In primavera presenta una bella fioritura bianca formata da tanti piccoli fiori riuniti in grandi pannocchie, cui fa seguito l’abbondante fruttificazione – non particolarmente apprezzata dagli uccelli – che raggiunge la definitiva colorazione rosso vivo ai primi freddi autunnali.
Nandina domestica
Nandina domestica leucocarpa
E’ la varietà a frutto giallo chiaro di Nandina domestica. Anche questa varietà, peraltro a maggior ragione per l’insolita colorazione, non è apprezzata dagli uccelli selvatici.
Pur se gli uccelli non si cibano dei frutti di Nandina, questa pianta ha una rilevante importanza nell’attrarre esemplari di passo, che si fermano a controllare la commestibiltà della abbondante fruttificazione rossa e si dedicano poi alle mangiatoie e alle altre piante del giardino più gradite al loro palato. Il fitto e folto fogliame della Nandina costituisce poi un ottimo rifugio in caso di attacco di gatti e altri predatori.
Viburnum betulifolium
Al genere Viburnum appartengono circa 150 specie. Viburnum betulifolium è originario della Cina e si presenta a maturità come un grande arbusto eretto particolarmente elegante. Fiorisce in maggio, coprendosi di corimbi di piccoli fiori bianchi, mentre i frutti, piccole palline rosso scuro riunite in infruttescenze a ombrello, maturano all’inizio dell’autunno. I frutti rimangono molto a lungo sulla pianta, venendo consumati dagli uccelli solamente alla fine dell’inverno. Per ottenere una fruttificazione abbondante è opportuno mettere a dimora più di un esemplare, preferibilmente di provenienze diverse.
Viburnum dilatatum
E’ una specie arbustiva di medie dimensioni originaria della Cina e poco diffusa nei giardini italiani. Presenta una bella fioritura bianca nel mese di maggio e un’abbondante fruttificazione rossa in autunno. I frutti vengono utilizzati dagli uccelli solamente a fine inverno ed abbelliscono quindi la pianta per molto tempo. E’una specie assai esigente quanto all’acqua: nel periodo estivo va quindi irrigata con una certa frequenza.
Viburnum setigerum e Viburnum setigerum ‘Aurantiacum’
E’ una delle più belle specie di viburno. Originaria della Cina centrale e occidentale, assume il portamento di un grosso arbusto e mostra una notevole tendenza ad allargarsi. Il fogliame cambia colore a seconda del periodo dell’anno: blu/rosso metallico al germogliamento, verde nel periodo primaverile-estivo e giallo-arancio in autunno. E’ veramente una pianta in grado di arricchire qualsiasi giardino. I fiori, riuniti in infiorescenze a ombrello, sono di colore bianco e compaiono a maggio. Le bacche, riunite in grappoli, sono piuttosto grandi, ovali e leggermente appiattite, di colore rosso brillante. Sono assai apprezzate dagli uccelli selvatici, e non rimangono quindi a lungo sui rami ormai spogli.
La varietà ‘Aurantiacum’ si differenzia per la bella colorazione arancione dei frutti maturi; anche i frutti di questa varietà sono particolarmente apprezzati dagli uccelli.
Viburnum opulus ‘xanthocarpum’
Il Viburnum opulus è una specie originaria delle nostre zone, dove predilige i luoghi aperti in vicinanza di corsi o specchi d’acqua. I fiori fertili sono riuniti in corimbi appiattiti, circondati da una corona di fiori più vistosi ma sterili, che hanno la funzione di attrarre gli insetti. Una varietà di questo viburno, conosciuta come “Palla di neve” e un tempo diffusa in tutti i giardini, presenta solo fiori sterili: è quindi molto ornamentale ma di nessun interesse quale fonte alimentare per gli uccelli. I frutti sono di colore rosso vivo; quelli della varietà ‘xanthocarpum’ sono invece gialli e traslucidi a maturità. Entrambe le due tipologie di frutti vengono mangiate dagli uccelli solo a inverno inoltrato.
Viburnum trilobum
Viburnum trilobum é una specie originaria del Nordamerica settentrionale. Assume le dimensioni di un grande cespuglio e assomiglia notevolmente al nostro Viburnum opulus. Produce un’abbondante quantità di frutti che assumono la caratteristica colorazione rossa sin dalla fine del mese di luglio e rimangono sulla pianta fino all’inizio della primavera, allorché vengono finalmente apprezzati anche dagli uccelli selvatici. Il fogliame assume una vistosa colorazione autunnale.
Callicarpa japonica leucocarpa
E’ un piccolo arbusto dalla crescita piuttosto compatta, originario del Giappone. La varietà tipica ha foglie ovali, fiori rosa pallido e frutti di colore viola, mentre la varietà ‘leucocarpa’ produce una moltitudine di frutti bianchi. Nonostante la particolare colorazione, ben lontana da quella rossa tipica degli arbusti europei, questi frutti risultano assai graditi agli uccelli selvatici. Non rimangono quindi molto a lungo a ornare i rami di questa Callicarpa..
Sorbus hupehensis
Sorbus hupehensis è strettamente imparentato con il Sorbo degli Uccellatori Sorbus aucuparia, ben nota pianta delle nostre montagne. Il suo fogliame, molto elegante, verde presenta evidenti sfumature azzurrine. E’ originario della Cina occidentale, ma si adatta bene anche ai giardini della pianura novarese. I fiori, riuniti in grappoli, sono molto ricchi di nettare e quindi assai apprezzati dagli insetti impollinatori. I frutti sono piccoli pomi bianchi con sfumature rosa, naturalmente anch’essi riuniti in grappoli pendenti. Probabilmente per il loro strano colore i bianchi frutti di questo sorbo vengono consumati dagli uccelli solo a fine inverno.
Sorbus ‘Joseph Rock’
E’ tuttora incerto se si tratti di una vera specie, Sorbus rockii, o di un ibrido tra due diverse specie di Sorbo. Assume le dimensioni di un piccolo albero, dalle caratteristiche foglie composte da un lungo stelo provvisto di numerose foglioline laterali. In autunno la colorazione del fogliame percorre tutte le sfumature di rosso, arancio, rame e porpora, e fa da degna cornice ai grappoli di piccoli pomi che da giallo crema divengono giallo ambra a maturazione raggiunta. Anche i frutti di questo sorbo, a differenza di quelli rosso corallo del Sorbo degli Uccellatori, vengono ricercati dagli uccelli solamente ad inverno avanzato.
Iris foetidissima
Si tratta di una specie di iris un po’ particolare, diffusa allo stato spontaneo in gran parte d’Italia, che si caratterizza per il colore rosso-arancio vivo dei semi che misurano circa mezzo centimetro di diametro. E’ una pianta estremamente rustica che tollera perfettamente la scarsa luminosità e cresce senza problemi all’ombra di altre piante. A gennaio-febbraio Merli, Tordi e Cesene si cibano avidamente dei vistosi semi di questo iris sia staccandoli dal baccello ormai disfatto sia raccogliendo quelli caduti a terra. E disseminandoli per tutto il giardino, nel quale non dovrebbe proprio mancare..
Rosa canina Esistono oltre 100 specie di rose, oltre a una incredibile quantità di ibridi e varietà ornamentali. Pressoché tutte producono frutti (tecnicamente cinorrodi) assai appetiti dagli uccelli selvatici. Rosa canina è una delle numerose specie spontanee europee. Le rose crescono benissimo in qualsiasi giardino: è opportuno scegliere varietà caratterizzate da una crescita non troppo esuberante e da una abbondante produzione di frutti. Questi ultimi, di colore rosso e contenenti numerosi semi, avvolti da una intercapedine piuttosto pungente, sono apprezzati in particolare da merli e cesene, che ne disperdono i semi, e da cinciarelle e verdoni che si cibano della polpa esterna.